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Questa maglietta esce con un po’ di ritardo causa i due anni di covid dove le palestre ( Dojo ) non potevano svolgere il loro normale lavoro . Due anni fa’ la mia vita di Budoka ha compiuto 50 anni. Questa maglietta in edizione assolutamente straordinaria e che non ripeterò vuole essere parte di quella testimonianza.La foto qui impressa è del 1978 e i due protagonisti sono il mio grandissimo Maestro Toyama che aveva all’epoca 40 anni e il sottoscritto che ne aveva 23. Forse di tutte, resta la più emblematica foto della mia vita.Una foto che racchiude perfettamente il messaggio del Karate Wado.La forza bruta vinta dalla tecnica, l’energia infinita del giovane guerriero che va ad infrangersi contro la Maestria del combattente con esperienza ventennale, c’è tanta di quella forza vera ed immaginativa in questa dinamica foto che il movimento dei due corpi avvinti e contratti nel loro sforzo bellico ha magicamente fatto sparire nell’immagine fotografica i loro due arti superiori destri e solo pochi centimetri dei piedi di entrambi rimangono ancora incollati nel campo di contesa quasi fosse solo un caso legato all’obbiettivo che ha colto i due combattenti ancora per terra prima che come sempre accade agli umani e non…scomparire nell’aria… L’immagine quasi fallica di una delle due cinture nere resta il centro simbolico della scena quasi a voler dire: in alto sempre Karate, Karate non morira mai. Nella parte del cuore ho voluto scrivere queste poche righe che oggi, dopo molti anni di pratica e di totale vissuto nel mondo del Budo rappresentano e sintetizzano cio che io penso dell’ Arte del Karate-Do:
Karate é
Pensiero raffinato
Cultura millenaria
Energia pura !
Nel maggio 2022
Paci Gallo
(scritto per la maglietta del 50° anno da Budoka )

Raccolta di materiale del Club negli anni.

LA GENTILEZZA
Nel mondo servirebbe più gentilezza. L’anno scorso, ispirata dal World Kindness Day, Phychologies ha lanciato per la prima volta in Francia la Giornata della Gentilezza riscuotendo un grande successo. gentilezza e La redazione del magazine ha stilato il Manifesto nel quale dichiara in 10 punti che cosa è la quali sono le buone ragioni per praticarla: 1. Noi crediamo che in un mondo che tende alla disumanizzazione, abbiamo più che mai bisogno di gentilezza. Verso noi stessi, gli altri, il pianeta. 2. Noi crediamo che essere gentili voglia dire essere rispettosi nei confronti di tutto quello che ci circonda: persone, animali, ambiente. 3. Noi siamo convinti che l’era dell’aggressività e del “ciascuno per sé” sia tramontata. 4. Noi crediamo che sia arrivato il momento di affrontare la vita con più dolcezza, più compressione, più attenzione. 5. Noi crediamo che essere gentili significhi essere parte attiva di un processo di miglioramento dell’esistenza di tutti. 6. Noi crediamo che la gentilezza sia una forza interiore e una forma alta di intelligenza. 7. Noi crediamo che essere gentili sia un valore contemporaneo. 8. Noi crediamo che la gentilezza sia un’attitudine. E che come tale si possa apprendere. 9. Noi crediamo che la gentilezza sia contagiosa e, di conseguenza, altamente efficiente. 10.Noi siamo convinti che la gentilezza debba concretizzarsi in piccole azioni che contribuiscono a innescare un grande cambiamento” È sicuramente spontaneo pensare che la parola gentilezza possa aver a che fare con l’universo femminile. Siamo tutti portati a pensare, ed in parte a ragion veduta, che le donne siano per natura gentili, sensibili ed inclini ad affrontare la vita con dolcezza. Credo sia vero, purché non si pensi che questa attitudine quasi “naturale” sia una forma di debolezza: la storia dimostra che la gentilezza femminile ha contribuito in maniera decisiva a custodire la vita sulla terra e a portare ai grandi cambiamenti nella storia. Probabilmente a chi non conosce il nostro ambiente, viene spontaneo chiedersi cosa può aver a che fare il tema della gentilezza con l’arte marziale, in particolare con il karate. Io credo che gli elementi comuni siano molti. Innanzi tutto il karate ci arriva da un Paese (il Giappone) nel quale in concetto di gentilezza è il veicolo fondamentale dei rapporti interpersonali e sociali. Noi, quando iniziamo e terminiamo la lezione di karate, ci scambiamo il saluto utilizzando la parola “REI”. lSarebbe sufficiente leggere il codice d’onore dei Samurai (BUSHIDO), considerati fra i più grandi guerrieri della storia, per comprendere che il significato che Bushido dà a questa parola è : DEVOZIONE E CORTESIA. Da questo insegnamento fondamentale si evince che anche per noi è prioritario un rapporto di cortesia e, quindi, di gentilezza, nei rapporti fra allievi e fra allievi e Maestro. La gentilezza si può educare e si può apprendere, è sufficiente coltivarla. Quando? Sempre! Così come cerchiamo di fare noi, che crediamo che nel rispetto e nella cortesia si possa trovare la bellezza e l’armonia e soprattutto si possa creare un ambiente più adatto all’apprendimento. Nella società in cui viviamo sembra scomparsa l’abitudine “al sapersi comportare bene”, facciamo fatica a trovare esempi saldi da trasmettere, soprattutto ai giovani. Ma noi che conosciamo l’importanza dei messaggi simbolici e dei comportamenti quotidiani, non dobbiamo desistere dal voler continuare a praticarli ed insegnarli, soprattutto ai giovani, che sicuramente li porteranno nella vita come bagaglio personale, anche fuori dall’ambiente del dojo.